martedì 21 maggio 2013

Trofim Denisovič Lysenko


Egli fu a lungo presidente della Accademia delle scienze agricole dell'Unione Sovietica. Venne soprannominato dalla stampa sovietica lo scienziato scalzo per le sue origini contadine e durante gli anni trenta fu il principale precursore di una visione politicizzata della biologia che si prolungò in URSS fino agli anni sessanta. Furono celebri le sue battaglie contro la scienza accademica, i principi classici della genetica e le leggi di Mendel. Sosteneva, con l'appoggio di Stalin, una teoria neolamarckiana derivata da Mičurin, secondo la quale l'eredità dei caratteri sarebbe influenzata da fattori ambientali.
Alcuni scienziati sovietici che si opposero alle sue teorie ed alla loro impostazione ideologica furono incriminati e condannati, tra questi l'illustre botanico e genetista Nikolai Vavilov: condannato a morte, ebbe la pena sospesa ma morì di malnutrizione nel carcere di Saratov nel 1943.
Le sue teorie, oggi completamente screditate, applicate all'agricoltura sovietica, ebbero esiti disastrosi.

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